Che cos'è il carcinoma prostatico?

Nonostante sia una malattia grave, la maggior parte dei casi è in fase iniziale quando viene individuata, oppure cresce lentamente. Ciò significa che hanno un basso rischio di diffusione e possono anche non richiedere un trattamento o un intervento chirurgico immediato, favorendo e mantenendo un elevato livello di qualità della vita ed evitando al paziente di soffrire di eventi avversi come disfunzione sessuale, urinaria e intestinale, dopo aver subito un trattamento aggressivo e talvolta non necessario.

È quindi importante concentrarsi sulla formulazione di una diagnosi precisa in caso di carcinoma, che permetta agli specialisti di identificare dove e come è localizzata la lesione e il suo stadio, al fine di fornire risposte adeguate a ogni paziente.

Ad oggi le biopsie sono l’unico test diagnostico in grado di confermare la presenza di un tumore prostatico e di valutarne la prognosi.

La prostata: funzione e anatomia

La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una noce, situata all’interno del corpo dell’uomo tra la vescica e il retto. La prostata circonda l’uretra, il canale del pene attraverso il quale passano l’urina e lo sperma. La prostata svolge una funzione fondamentale nella minzione, grazie alla presenza di sfinteri a monte e a valle.

Ha anche una funzione sessuale, in quanto è responsabile della preparazione dello sperma e dell’eiaculazione. Per questo motivo, le alterazioni della funzione urinaria o sessuale di un uomo possono indicare la presenza di un tumore alla prostata.

La prostata normale è composta da tre zone: la zona periferica posteriore e due lobi simmetrici anteriori che costituiscono l’adenoma. Quest’ultimo tende a crescere con l’età (ipertrofia benigna). A volte ciò può causare problemi frequenti negli uomini anziani e che non sempre sono sintomi o segnali di un carcinoma.

Quali sono i sintomi?

Il tumore prostatico può anche non presentare alcun segnale o sintomo nelle fasi iniziali. Negli stadi avanzati, alcuni sintomi del tumore prostatico possono essere:

• Sensazione di bisogno frequente o improvviso di urinare
• Difficoltà nella minzione (per esempio, difficoltà a iniziare, incapacità a urinare o flusso urinario scarso)
• Disturbi durante la minzione
• Sangue nello sperma o nell’urina
• Disturbi nella regione pelvica
• Dolore osseo
• Problemi di erezione

Questi sintomi non indicano la presenza di un tumore! Tuttavia, se si riscontra uno di questi segnali, il primo passo da fare è fissare un appuntamento con il proprio medico di base.

Come viene diagnosticato il carcinoma prostatico?

La maggior parte dei tumori prostatico viene scoperta durante lo screening, perché non presenta sintomi in fase iniziale. Tuttavia, i tumori più avanzati possono causare problemi urinari o sessuali che possono rivelare la malattia. Se si sospetta un tumore prostatico, saranno necessari alcuni esami e una biopsia finale che ne confermerà la presenza o meno.

Lo screening del tumore prostatico viene attualmente effettuato in diversi modi: con un esame rettale digitale (DRE), un test del PSA (mediante prelievo del sangue) o una RM.

Test del PSA

Un esame del sangue è in grado di misurare la quantità di antigene prostatico specifico (PSA) nel sangue. Il PSA è una proteina prodotta dalle cellule prostatiche.

Un uomo affetto da carcinoma prostatico presenta spesso livelli elevati di PSA. Tuttavia, alcuni uomini cui viene diagnosticato un tumore prostatico possono avere bassi livelli di PSA. Inoltre, i livelli di PSA possono essere innalzati anche da diverse altre condizioni mediche non correlate al tumore.

Esame rettale digitale (DRE)

Durante l’esame rettale digitale, il medico inserisce un dito guantato e lubrificato nel retto ed esamina la prostata alla ricerca di eventuali irregolarità delle dimensioni, forma e consistenza, che potrebbero indicare un tumore

Risonanza magnetica prima della biopsia per diagnosticare il carcinoma prostatico

Negli ultimi 10 anni, la risonanza magnetica (RM) ha fatto notevoli progressi e si è particolarmente specializzata nel carcinoma prostatico. Tuttavia, questa tecnica richiede la competenza del radiologo, che lavora in collaborazione con l’urologo e il patologo clinico per individuare e definire la malattia del paziente.

L’introduzione della RM nella gestione del carcinoma prostatico ha migliorato in modo significativo la sensibilità e la specificità dei test diagnostici per le lesioni ad alto rischio. Un radiologo esperto interpreta la RM multiparametrica e quindi identifica e definisce i contorni delle lesioni, assegnando loro un punteggio da 1 a 5, noto come punteggio PI-RADS.

Biopsia prostatica, l'unico test diagnostico per confermare il carcinoma prostatico

Poiché la RM non è in grado di rilevare e descrivere il 100% delle lesioni o di valutare l’esatta estensione del tessuto, la biopsia rimane l’unico metodo complementare per confermare la diagnosi di carcinoma prostatico. Tuttavia, quando la RM rivela un elevato valore predittivo negativo, un esame specialistico che concluda l’assenza di lesioni può portare a un rinvio della biopsia.

La tecnologia KOELIS^® per la diagnosi del carcinoma prostatico

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“Gestione della qualità nella diagnosi del paziente”

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